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La Pictografia

Non una tecnica qualsiasi

Ritocco-Crivelli

Volevamo una riproduzione che non fosse una semplice copia, che si avvicinasse al 100% dell’originale: doveva comunicare il pathos che si prova di fronte ad una vera opera d’arte.
Per fare questo, abbiamo inventato la PICTOGRAFIA.

La tecnologia si adatta al passato

Ecco la strada che ci ha guidati al traguardo.

E se Leonardo avesse avuto a disposizione un computer, come l’avrebbe utilizzato?
 Se Raffaello avesse avuto la padronanza della stampa, ne avrebbe fatto uso? Da qui, la soluzione: studiando le tecniche ed i passaggi di lavorazione da loro eseguiti per realizzare i dipinti e, contemporaneamente, valutando tutte le tecnologie allora disponibili, abbiamo iniziato a sperimentare, provare e riprovare, fino a creare, dieci anni più tardi, il primo affresco fatto “a fresco”.

Ne avevamo fatto uno

Ora dovevamo farne un altro. E un altro.

Ben presto l’entusiasmo provato di fronte al risultato ci portò ad affrontare un altro problema: la possibilità di ricrearne più di uno.
 Infatti l’affresco non permette errori, esige rispetto assoluto dei tempi per ogni passaggio.
 E così, per realizzarne uno buono, ne dovevamo lavorare sette o otto. Non era quindi possibile proporlo al pubblico.
 Ci sono voluti molti mesi di lavoro, di continue prove e modifiche all’impasto, per arrivare finalmente ad avere un affresco bello, resistente e duraturo. E comunque, tutto questo non sarebbe stato possibile senza la testimonianza viva del territorio in cui viviamo.

La tecnica migliore per ricreare un dipinto

Non esiste un metodo con la stessa fedeltà estetica e di durata nel tempo.

La Pictografia è un metodo di lavorazione frutto di un lavoro di ricerca durato 25 anni e che si rinnova, giorno dopo giorno. È stata studiata con l’idea di riprodurre qualsiasi dipinto con metodologia scientifica, mediante l’utilizzo di materiali e ricette utilizzati per l’originale, sia esso di epoca romana o del ‘900, con la capacità di replicarne l’esatta qualità estetica e garantirne identica durata nel tempo. Quando nel 1991 abbiamo iniziato i nostri studi, ci siamo resi conto che tutte le tecniche e le tecnologie a disposizione, non permettevano di avvicinarsi alla nostra idea. Esisteva la “quadrettatura”, metodo utilizzato dagli artisti per ingrandire o ridurre un disegno oppure la “proiezione” sulla tela bianca di un dipinto, forse il metodo più adatto, ma che riusciva a raggiungere il 90-95% di fedeltà (a seconda della bravura dell’artista). Andava bene per la tela e la tavola ma, sull’affresco, che richiede grande rapidità di esecuzione, sembrava non esserci soluzione. Avevamo bisogno di “MANI MECCANICHE” che ci aiutassero ad avere una base di colore stabile e neutra in un supporto lavorato con ricette e metodi delle botteghe artigiane del ‘400.

L'importanza dell'originale

Il confronto fa la differenza.

Il nostro lavoro ci porta a fare un confronto diretto con le opere da riprodurre. Solo in questa maniera possiamo trasmettere quel senso di stupore che si prova di fronte ad un dipinto. Lavoriamo per i più importanti musei del mondo e questo ci permette di eseguire una comparazione seria.

Dalla polvere al prodotto finito

Ecco perché come la Pictografia non c'è niente.

Bottega Tifernate realizza sia la base che la parte pittorica dell’opera: è grazie a questa integrazione che si possono ottenere i migliori risultati. Tutto viene pensato per ottenere una fedeltà assoluta all’originale. I supporti sono creati con i migliori materiali, lavorati per ottenere un risultato qualitativo sempre al top. Ogni opera ha una storia a se ed è capace di raccontare un modo di lavorare tipico dei grandi artisti del passato. Niente viene lasciato al caso: ogni passaggio è frutto di ricerca sul lavoro delle antiche botteghe ma anche degli errori e i problemi evidenziati da restauri antichi e recenti.

Tecnica del colore naturale

Un'opera d'arte può essere un ricordo di un evento o un oggetto da tramandare nel tempo.

Sappiamo quanto sia importante il valore non solo economico di un’opera, di come questa possa essere legata ad un momento della vita di cui si desidera tramandarne la testimonianza. Per questo, il nostro lavoro si concentra sui materiali e, soprattutto, sui colori. Le nostre opere sono realizzate con pigmenti a base di ossidi che, anche se sollecitati da condizioni ambientali non proprio adatte alla conservazione, permettono di garantirne lunga vita. A seconda del tipo di intervento che deve essere fatto, utilizziamo diverse tipologie di colori, realizzati in laboratorio oppure preparati direttamente con materiali preziosi e naturali. In entrambi i casi, vengono impiegati pigmenti adatti ad avere una resistenza alla luce eccezionale.

Cennino Cennini e Giorgio Vasari

Hanno impresso sulla carta i segreti del loro tempo.

Dal “Trattato sulla pittura” del Cennini e da “La vita e le Opere” del Vasari abbiamo appreso le ricette di lavorazione dei Grandi Maestri ma soprattutto abbiamo imparato i passaggi per ottenere un “buon fresco”, oppure una tela e una tavola con una imprimitura naturale.

Cennini-e-Vasari
Guarda il video di RAI TV

Sereno Variabile
sulla pictografia

Affresco, Tela e Tavola

Il lavoro si è concentrato qui.

Non potevamo studiare un supporto ed escluderne un altro. Per interpretare al meglio tutta la storia artistica del nostro paese, dovevamo sapere come si lavorava l’affresco nelle pareti delle antiche chiese e dei palazzi e come si doveva preparare una tela o una tavola.

Affresco-prospettiva

L'Affresco: non era facile farlo a "fresco"

Lo volevamo bello; lo volevamo trasportabile; ma soprattutto lo volevamo a fresco

L’obiettivo era chiaro: realizzare un affresco come non si era mai visto. Oltre alle caratteristiche estetiche, volevamo un supporto costruito con i materiali tipici del ‘400 ma che fosse trasportabile, lavorato secondo i canoni del “buon fresco”.

La Tela: un oggetto di valore

La percezione di un oggetto prezioso

Fin da subito, ci siamo concentrati sulla tela di lino olandese da 400gr/m2. Lavorata con procedure manuali, ci è sembrato il supporto migliore per accogliere un impasto di gesso e colla naturale, passato da tre a sette volte successive, al fine di preservare il colore molto, molto a lungo.

La Tavola: un supporto antico

La preparazione del legno è un rito. Un processo lento e delicato: dal lavoro di Leonardo abbiamo appreso tecniche e segreti

Il legno, ha la stessa preparazione della tela. Una lavorazione manuale, con prodotti naturali; necessita di un supporto affidabile, di consistenza, al riparo da sollecitazioni ambientali. È per questo che selezioniamo solo legno stagionato e tracciato che, assieme alla nostra speciale preparazione, assume una stabilità nel tempo eccezionale, atta a garantire il giusto mantenimento del colore.

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