René Magritte, Gli Amanti
Gli Amanti di René Magritte è un dipinto del 1928 realizzato con la tecnica olio su tela. Dell’opera esistono due versioni entrambe datate 1928. La prima è conservata presso la National Gallery of Australia mentre la seconda si trova al MoMA di New York.
Gli elementi ricorrenti nelle opere di Magritte
Quest’opera è la versione più famosa del tema degli “amanti” che ricorre spesso nella pittura di Magritte. Ad essere presenti in maniera frequente sono anche i volti coperti da lenzuoli bianchi. Secondo molte interpretazioni il filo conduttore di queste opere sarebbe da rintracciare nel suicidio della madre del pittore avvenuto nel 1912, quando l’artista aveva solamente 14 anni. La donna si gettò infatti nel fiume Sambre con una camicia da notte avvolta sulla testa.
L’impossibilità di comunicare
Il quadro raffigura due amanti che si baciano, con le teste coperte da un panno bianco che impedisce loro di vedersi e comunicare, suscitando un senso di inquietudine e angoscia. Facendo riferimento al drammatico lutto da lui subito in giovane età, il bacio tra i due amanti potrebbe rappresentare la morte che ostacola il corso di una storia d’amore. Il drappo bianco rappresenta l’ostacolo, l’impossibilità di comunicare e guardarsi. Siamo di fronte ad un amore muto, incapace di esprimersi con un linguaggio diverso da quello del corpo ma che, nonostante questo, esprime una forte passione.
La composizione del quadro
Per quanto riguarda la composizione, il pittore crea un rapporto tra il rosso del muro e quello della camicia della donna. Il rosso che spicca potrebbe essere un ulteriore richiamo alla morte. La figura più emblematica risulta essere però quella maschile. L’uomo infatti indossa una giacca scura, una camicia e una cravatta semplice, che alla vista non resta impressa. Queste caratteristiche lo rendono un soggetto qualunque, con il volto coperto e nessuna identità che lo caratterizzi. L’intenzione di Magritte è quella di sfidare le persone ad immaginare ciò che da lui viene nascosto ed invita a non soffermarsi ad una visione superficiale.
L’influenza di De Chirico
La svolta surrealista di Magritte avvenne alla scoperta di un’opera di De Chirico. Nel dipinto “Gli Amanti” sono presenti chiari riferimenti a De Chirico, soprattutto all’opera “Ettore e Andromaca”, in cui due manichini tentano un impossibile abbraccio. Se i manichini però mantengono una certa distanza dallo spettatore, nell’opera di Magritte l’angoscia è inevitabile, non siamo più di fronte ad un’umanità simulata ma di fronte ad una realtà negata.