L’ Albero della Vita, Fregio Stoclet 1905-1909. Tecnica, mosaico. Dimensioni, 200 c.a.×700 c.a. cm. Museum für angewandte Kunst di Vienna.
Josef Hoffmann e Palazzo Stoclet
L’architetto Josef Hoffmann è uno dei principali esponenti alla guida del movimento della Secessione. Ed è nella Bruxelles di inizi novecento che il finanziere nonché collezionista Adoplhe Stoclet, lo vuole architetto della sua residenza privata. Hoffmann accetta subito, sa bene che avrà la possibilità di lavorare per un uomo dal gusto deciso e dalle possibilità pressoché illimitate. Nasce così Palazzo Stoclet, un’opera d’arte totale a cui l’architetto lavora a tutto tondo; una sorpresa per gli abitanti di Bruxelles che si ritroveranno un pezzo di Vienna trapiantato nella capitale del Belgio.
Il cuore di palazzo Stoclet: la sala da pranzo decorata da Gustav Klimt
L’algida geometria che caratterizza l’esterno della residenza rappresenta un elemento di novità per una città in cui trionfavano le linee curve e sinuose dell’Art Nuveau. Ma la vera meraviglia è nel cuore della residenza, la sala da pranzo affidata interamente al viennese Gustav Klimt. Pavimento in marmo e linee geometriche, inserti in cuoio nero intarsiasti d’oro e palissandro sui cui spiccano i grandi pannelli a mosaico creati dal pittore. Protagonista del Fregio di Palazzo Stoclet è l’ Albero della Vita, al suo interno incastonate troviamo a sinistra “ l’Attesa” mentre a destra “l’Abbraccio”.
L’ Albero della vita, l’asse portante del Fregio Stoclet
L’ Albero della Vita è elemento di congiunzione fra la rigidità dell’Attesa e il sentimento caldo che pervade dall’Abbraccio, simbolo potente dell’intera rappresentazione.
“il giardino dell’arte e dell’amore che a differenza di quello in cui si affaccia palazzo Stoclet non sarebbe mai appassito”. Così lo definisce Josef Hoffman, un albero dai mille rami che si intersecano formando nuvole e onde sui quali spiccano fiori e occhi egizi. Fra i rigogliosi rami una figura cupa, un uccello che simboleggia la Morte resa tuttavia irrilevante dalla maestosità della costruzione . Rami che con i propri frutti si espnadono fin tanto da unire le figure del fregio altresì richiamando quel ciclo della vita tanto caro al pittore.
La pictografia fra realizzazione e utilizzo della foglia d’oro
La pictografia è una tecnica frutto di uno studio fatto su tecniche del passato, su riproduzione e riproducibilità delle opere d’arte in maniera pura, con l’utilizzo di materiali naturali. La tecnica e la creazione dei supporti fanno sì che il frutto del nostro lavoro non sia una copia ma bensì un’opera d’arte capace di suscitare emozioni. Da un punto di vista tecnico l’imprimitura (gessatura) della tela avviene a caldo e a più strati, con gesso di bologna e colla naturale, preparati a bagno maria. La lavorazione, viene effettuata mediante l’utilizzo di colori ad olio, questo va a conferire una brillantezza unica che si sposa perfettamente con l’oro. L’oro viene applicato in foglia 18 kt., completamente a mano e rifinito con il bisturi per ricreare ogni minimo particolare. Le parti a rilievo vengono eseguite con un impasto di gesso e colla naturale a caldo.
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