Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine
Lo Sposalizio della Vergine è un dipinto a olio su tavola (170×117 cm) di Raffaello Sanzio, datato 1504 e conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.
Lo Sposalizio della Vergine a Città di Castello
L’opera firmata “Raphael Vrbinas” e datata “MDIIII” rientra fra le opere che l’artista realizzò a Città di Castello. Nel 1499 proprio qui si avrà l’esordio artistico del pittore che allestì una bottega con alcuni ex aiutanti del padre. L’opera venne commissionata dalla famiglia Albizzini ad un giovanissimo Raffaello per essere destinata nella chiesa di San Francesco. Nella cittadina umbra il pittore realizzò altre opere, dopo lo “Stendardo della Santissima Trinità, la Pala Baronci e la Crocifissione Gavari. La pala rimase a Città di Castello fino al 1798 quando il municipio fu costretto a cederla al Generale napoleonico Lechi. Da quel momento numerose sono state le vendite e le cessioni finchè nel 1806, l’opera fu destinata all’Accademia delle Belle Arti milanese successivamente confluendo nella Pinacoteca di Brera.
Raffaello e il Perugino: l’opera del distacco
In quest’opera il giovane Raffaello che si sta formando in Umbria sulle orme del Perugino, si distanzia e supera definitivamente il Maestro.
Dal confronto fra le due opere questo emerge chiaramente. Qui i personaggi sono disposti in modo più naturale e con una maggiore varietà, la prospettiva così come il colore risultano più decise. Se nel Perugino il tempio è solamente uno sfondo, qui è il centro ottico dell’intero dipinto . Raffaello mostra una grande conoscenza architettonica che fa pensare a studi sugli edifici a pianta circolare di Leonardo e di Bramante e sebbene l’artista sia molto giovane queste caratteristiche saranno centrali nella fase successiva influenzata dalla Firenze di Leonardo e Michelangelo.
Descrizione, i personaggi
L’opera prende spunto da un episodio dei Vangeli apocrifi narrante le nozze di Maria e Giuseppe.
Gli sposi si trovano al centro del dipinto separati dalla figura del sacerdote in ricche vesti da cerimonia. A destra un gruppo di giovani donne, gli abiti drappeggiati, i volti circonfusi di dolce malinconia, le movenze leggiadre da eleganti danzatrici. A sinistra gli uomini, abbigliati come nobili del Quattrocento, ciascuno munito di un curioso bastoncino . Uno dei pretendenti in segno d’ira, spezza il ramoscello sul ginocchio, difatti secondo i vangeli apocrifi, per Maria cresciuta nel tempio di Gerusalemme,vennero distribuiti dei ramoscelli ai pretendenti ma solo quello di Giuseppe fiorì.
La distribuzione dei personaggi, l’uso di un colore corposo, l’equilibri di fondo fa sì che Lo Sposalizio della Vergine sia molto più di un’opera religiosa ma piuttosto la celebrazione di un’epoca che si sta aprendo e dei suoi ideali.
Interpretazioni e simbologia
Nello Sposalizio della Vergine troviamo l’equilibrio che caratterizzerà Raffaello in tutte le sue opere.
In questa scena il pittore urbinate racconta un mondo nuovo , la bellezza ideale che nasce dallo studio della matematica e della prospettiva come strumento per leggere il mondo .Tutti gli elementi presenti, l’utilizzo di un punto di vista rialzato, le linee prospettiche, riportano ad una precisa proporzione matematica. La poetica dell’artista va ormai nella direzione di una bellezza ideale, l’uomo misura di tutte le cose e un’artista che “non deve fare le cose come le fa la natura ma come ella le dovrebbe fare”.